Acquisti dal giappone. Le merci sono contaminate?

Molti produttori/distributori internazionali, con sede in Giappone anno voluto dare il loro contributo in favore delle vittime dello tsunami, devolvendo parte dei proventi degli acquisti fatti nei mesi successivi al disastro. Un esempio tra questi è Kuro Obiya con sede nella città di Nagasaki nel Kyushu e gestito da Hamid Abassalty e la moglie Yumiko, i quali oltre ad aver donato tutti i profitti per il mese di marzo all’organizzazione giapponese della Croce Rossa  riportano sul loro sito molte rassicurazioni riguardo l’acquisto del loro materiale, il quale proviene direttamente dalle case produttrici nipponiche. Molti clienti hanno espresso una ragionevole perplessità riguardo alla sicurezza da contaminazione delle merci acquistate in quella zona del mondo, ma la distanza minima da Fukushima è più di 600 Km per la Tokaido nella loro fabbrica di Nagoya, per non parlare poi di Shureido che si trova ad Okinawa.

Per maggiori informazioni e chiarezza vi invito a leggervi il loro link JAPAN EARTHQUAKE / TSUNAMI / RADIATION

 

Rispondi