Cura del Karate-Gi – i detersivi

Lavaggio in lavatrice – i detersivi

Origini

I detersivi sono stati introdotti in commercio in Germania, nel 1917. II sapone è una sostanza pulente inefficace, se confrontata ai composti chimici e sintetici conosciuti col nome di detersivi. Ciò perché le molecole dei detersivi hanno un gruppo (idrofilico) di atomi ai quali l’acqua reagisce, e un gruppo (idrofobico) ai quali non reagisce. Il gruppo idrofobico si attacca allo sporco e all’unto. Il gruppo idrofilico riduce invece la tendenza dell’acqua a rimanere coerente in gocce, consentendo quindi alla miscela acqua-detersivo di penetrare attraverso le fibre dei tessuti, lavando via il gruppo idrofobico unito allo sporco. Il chimico belga A. Reychler fu il primo a notare gli effetti dei detersivi, nel 1913. Il primo detersivo commercialmente disponibile, il Nekal, fu messo in vendita in Germania, nel 1917, durante il periodo bellico, per sopperire alla mancanza di sapone. Le condizioni di indigenza, createsi nella Seconda Guerra Mondiale, incoraggiarono ulteriori sviluppi delle ricerche in questo settore. I detersivi normali hanno difficoltà a sciogliere macchie ad alto contenuto di proteine, come quelle prodotte dalle uova. Ma le sostanze chimiche dette enzimi decompongono le proteine. In base a questo principio, detersivi detti “biologici”, con l’aggiunta di enzimi, sono stati introdotti sul mercato mondiale dalla società americana Procter & Gamble, nel 1967. Hanno fatto la loro comparsa sul mercato anche i detersivi 2 in 1, ovvero quelli che già hanno al loro interno una quantità di ammorbidente. Un detersivo per il bucato in lavatrice deve avere diverse caratteristiche: togliere la macchie ma rispettare i colori, non rovinare i capi e rispettare l’ambiente e, per quanto possa essere paradossale non è affatto detto che il detersivo più costoso sia quello che soddisfi tutte le nostre esigenze. Per questo è importante saper scegliere un detersivo specifico di volta in volta se non vogliamo ritrovarci di fronte a delle sorprese poco gradite. Per i capi più delicati quindi, quali lana, lino, cashmere, seta ecc.. dovremmo scegliere prodotti adatti che rispettino il tessuto e il colore dei nostri capi pregiati, mentre se necessitiamo di prodotti più forti che riescano ad eliminare le macchie più ostinate dovremmo prediligere degli sbiancanti più forti o comunque degli smacchiatori in grado di agire con forza rispettando i colori. Ma quanto detersivo usare? L’etichetta che ci informa sulle dosi è obbligatoria su ogni confezione di detersivo, sia esso liquido o in polvere, e deve fornire informazioni sulle proporzioni esatte tra quantità di bucato da lavare e durezza dell’acqua e quindi dirci esattamente qual è la giusta dose di detersivo da utilizzare. Molto venduti soprattutto per il loro rapporto qualità-prezzo sono i detersivi che contengono sapone di Marsiglia, che spingono l’immaginario del consumatore verso un prodotto più naturale rispetto agli altri ed efficace su tutti i tipi di bucato. Attenti però: sembra che dalla Cina stia arrivando la lavatrice senza detersivo che riesce a sfruttare un meccanismo in grado di polarizzare l’acqua…chi vivrà vedrà!

Tipologie

Dopo una breve storia del detersivo per lavatrice, eccoci qui a spiegarvi le varie tipologie di prodotto esistenti. Attualmente sul mercato, sia quello italiano sia quello internazionale, esistono molti tipi di detersivi per lavatrici, che si differenziano soprattutto per l’uso che chi fa il bucato necessita. Di questo argomento parleremo nel quarto paragrafo di questa guida, per spiegarvi con precisione quando è meglio utilizzare un prodotto piuttosto che un altro. In questo paragrafo vogliamo soffermarci solamente sulla descrizione dei prodotti attualmente in mercato, che tutti utilizziamo ogni giorno per fare il nostro bucato. Qui di seguito, allora, i principali tipi di detersivi presenti sul mercato al momento: Abbiamo ad esempio i detersivi in polvere. Il detersivo in polvere è il tipico detergente che siamo abituati a immaginare quando parliamo del detergente per la lavatrice. Viene venduto in fustini e ultimamente sono anche state realizzate delle ricariche, per evitare la vendita di contenitori superflui. In questo modo, anche la mole di rifiuti creata è nettamente inferiore. E poi esistono i detersivi in tabs. Un’alternativa al detersivo in polvere, è quella dei tabs, delle pastiglie, molto simili a quelle già utilizzate per le lavastoviglie, che presentano al loro interno il detersivo in polvere e, magari, anche l’ammorbidente o della polvere sbiancante o altro.

Adesso parliamo del detersivo liquido. Non esiste solamente il detersivo in polvere, perfetto per le alte temperature. Per le basse temperature esiste il detersivo liquido, un’alternativa altrettanto valida. Anche in questo caso, sono previste delle ricariche, per evitare troppi ingombri di bottiglioni e troppi rifiuti di plastica.

E infine, abbiamo i cosiddetti detersivi 2 in uno. Perché vengono chiamati in questo modo? Il nome deriva proprio dalla caratteristica principale di questa tipologia di prodotto, che, nelle pasticche o nei tabs o ancora nella versione liquida, racchiudono diversi principi attivi, come quello del detergente, solitamente in polvere, e, ad esempio, l’ammorbidente.

Come scegliere

Il detersivo per lavatrice deve essere scelto in base al bucato che bisogna fare. Ad esempio, per lavare in lavatrice dei capi di biancheria, quali possono essere degli indumenti intimi o degli asciugamani, o ancora delle lenzuola, è molto meglio utilizzare del detersivo in polvere, o il suo equivalente in tabs, che ha l’unica differenza di sporcare molto meno quando lo si introduce nella lavatrice.

 

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